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Metaplan

Metaplan

Il metodo del Metaplan nasce e si diffonde in Germania negli anni ’70 grazie al lavoro dei fratelli Wolfgang ed Eberhard Schnelle. Si tratta di un metodo di facilitazione particolarmente attenta alla gestione dei processi di comunicazione nei gruppi di lavoro.

Si basa sulla raccolta di opinioni dei partecipanti, ad una sessione di lavoro di gruppo, e la loro successiva sistemazione in blocchi logici (cluster), fino alla formulazione di piani di azione in cui saranno emerse tanto le problematiche rilevate quanto le possibili soluzioni.

Il Metaplan è una tecnica interattiva di discussione che permette  di far discutere un gruppo su un tema prestabilito.

Lo si può definire anche una tecnica di comunicazione visualizzata, dal momento che permette di illustrare il proprio punto di vista, confrontarsi e condividerlo con quello di altri in piccoli gruppi di lavoro.

L’obiettivo di questa metodologia è contribuire a stimolare un sentimento di responsabilità e protagonismo verso la cittadinanza attiva, creando consapevolezza e proponendo atteggiamenti e comportamenti emersi dalla riflessione individuale e dallo scambio di idee nel gruppo e tra i gruppi.

Tutti i partecipanti vengono sollecitati ad impegnarsi in prima persona nell’analisi e nelle possibili soluzioni sull’argomento trattato.

In quanto tecnica di discussione visualizzata il Metaplan prevede l’utilizzo e la messa a disposizione per tutti i partecipanti di una serie di materiali di lavoro: grandi rotoli di carta, lavagne a fogli mobili, pennarelli colorati, etc.…., strumenti attraverso i quali viene visualizzato tutto il processo di lavoro del gruppo.

La figura del Facilitatore, ovviamente, è funzionale non solo a spiegare l’utilizzo di tali strumenti ma anche a gestire il gruppo di lavoro durante tutto il suo percorso, articolato in riunioni e discussioni in plenaria e in sessioni operative in cui sotto-gruppi di più piccole dimensioni avranno il compito di analizzare aspetti specifici del tema proposto e di proporre idee e soluzioni.

Alla definizione del piano d’azione ci si arriva quindi attraverso una serie di step:

– illustrazione del programma di lavoro e definizione degli obiettivi;

– discussione da parte dei gruppi sul tema (riportando i concetti su fogli di carta colorati attaccati successivamente alle pareti in modo da renderli visibili a tutti;

– aggregazione per cluster delle opinioni espresse individualmente e divisione dei partecipanti in sotto-gruppi di lavoro per l’analisi e la proposizione di idee e soluzioni;

– definizione di un piano d’azione sulla base di una votazione democratica.

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